zucchero nel caffè

Zucchero nel Caffè: Perchè non Dovresti Aggiungerlo

Zucchero e caffè: sembra quasi un legame indissolubile, un’abitudine che molti di noi vedono la normalità.

La percentuale di persone che aggiunge zucchero al caffè è infatti pari al 60%, un numero sicuramente importante.

Ma aggiungere zucchero nel caffè fa male? E come si è originata questa pratica? Scopriamolo insieme in questo articolo di appronfondimento.

Il contenuto di zucchero nel caffè

Anche se non molte persone sono a conoscenza di ciò, il caffè contiene già in maniera naturale dello zucchero, in quantità variabili che possono essere fra il 5% ed il 10% del peso totale, a seconda della varietà di caffè a cui si fa riferimento.

Lo zucchero presente naturalmente nel caffè è anche il principale responsabile del cambio di colore che avviene durante il processo di tostatura. Questo perchè gli zuccheri, con le alte temperature, tendono a caramellizzarsi.

Chiaramente la quantità di zucchero, in funzione della quantità di caffè utilizzato durante una preparazione, è piuttosto esigua, tanto che il caffè viene comunque considerato una bevanda ipocalorica a tutti gli effetti.

La quantità dipende però anche dal modo in cui il prodotto viene trattato. Nel caffè definito “lavato” infatti, la quantità di zucchero tende ad essere più bassa, in quanto i chicchi passano un lasso di tempo ammollo in acqua. Questo avvia il processo di germinazione, che di conseguenza riduce il contenuto di zuccheri.

Perchè non aggiungere lo zucchero

Abbiamo visto come il caffè contenga in maniera naturale dello zucchero, ma se ciò non dovesse bastare esistono altri due motivi per non aggiungerlo.

Il primo ha a che fare con la quantità di zucchero che consumiamo giornalmente, mentre il secondo è relativo al sapore del caffè stesso.

Vediamoli nel dettaglio.

La quantità di zucchero assunta

Non è un segreto che nella nostra dieta il contenuto di zucchero dovrebbe essere piuttosto ridotto. Secondo il WHO (la World Health Organization) infatti, questo non dovrebbe superare il 10% di tutto il consumo calorico. Su un apporto medio di 2000 calorie al giorno, ciò si traduce in un massimo di 50 grammi al giorno di zucchero.

In realtà, l’obiettivo dovrebbe essere quello di stare al di sotto del 5%, e quindi 25 grammi giornalieri.

Un cucchiano di zucchero, o anche un bustina, corrisponde a 4 grammi circa. Va da sé che se prendiamo quindi molti caffè giornalmente e tendiamo quindi ogni volta ad aggiungerlo, non ci vuole molto ad avvicinarsi o addirittura raggiungere il limite prefissato. E sicuramente il caffè non è l’unica fonte di zucchero che viene assunto durante la giornata.

Questo, come ben sappiamo, può avere effetti negativi sull’organismo, soprattutto sul lungo termine e con bassi livelli di attività fisica. Meglio quindi limitare quest’abitudine.

La qualità ed il sapore del caffè

Qui bisogna fare una distinzione piuttosto importante, fra caffè commerciale e caffè specialty.

Nel caffè specialty vengono compiuti tutti gli sforzi necessari da parte di chi lo produce e di chi lo processa, per esaltare tutti i sapori, il gusto, l’aroma e le caratteristiche, cercando di portare un prodotto di elevatissima qualità in tazza (o tazzina).

Lo specialty coffe infatti, cerca di trovare il giusto equilibrio fra tutte le varie fasi del processo, incluse:

  • la selezione dei chicci
  • il metodo di lavorazione
  • la scelta della giusta tostatura che aiuti ad esaltare il profilo del caffè
  • il metodo di estrazione utilizzato

Proprio per questi motivi solitamente aggiungere zucchero al caffè specialty tende ad andare andare contro la filosofia dello stesso, vanificando un pò tutto il lavoro che è stato fatto dietro le quinte.

Questo è invece un pò meno vero per il caffè commerciale, dove si cerca invece di uniformare le caratteristiche per avere un sorta di costanza di prodotto, indipendentemente dal resto—e spesso a scapito della qualità.

E se voglio aggiungere lo zucchero?

Basta stare dentro le linee guida per non consumare troppo zucchero giornalmente, ma a parte ciò ognuno è libero di prendere il proprio caffè nella maniera che preferisce.

Per apprezzare però davvero dei buoni caffè, bilanciati dal punto di vista del gusto, lo zucchero non dovrebbe essere aggiunto. Chiaro che ciò richiede uno sforzo iniziale, e il sapore del caffè di bassa qualità è proprio il motivo che ha dato origine a questa specifica abitudine, come vedremo qui sotto.

Oltre all’aggiunta di zucchero, in tempi recenti, si è diffusa la pratica di aggiungere altre tipologie di dolcificanti, come ad esempo il miele o prodotti senza calorie come la stevia. Anche questi tendono però ad alterare i sapori in maniera piuttosto pronunciata.

Perchè aggiungiamo lo zucchero al caffè

Qui la risposta potrebbe sembrare abbastanza ovvia, ovvero perchè dovremmo aggiungere un qualcosa al nostro caffè se non per renderlo più dolce e appetibile in termini di gusto?

La risposta in realtà, analizzando il contesto storico della questione, è molto più complessa, perchè la relazione fra zucchero e caffè è un qualcosa che si è formato per motivi specifici e piuttosto interessanti.

Il caffè è arrivato in Europa circa 500 anni fa, interno al 16 secolo e, proprio come lo zucchero, era considerato un bene di lusso, riservato a quei pochi che potevano permetterselo. Il caffè a quel tempo però era spesso si bassa qualità, soprattutto per via della tostatura, un processo sul quale si aveva molto meno controllo rispetto ad oggi.

Il caffè veniva quindi spesso tostato molto scuro (per non dire bruciato), portando a bevande caratterizzate da un sapore piuttosto amaro. Per correggere questo difetto è quindi diventata diffusa la soluzione di addolcirlo aggiungendo dello zucchero.

Pian piano il caffè ha iniziato a diffondersi sempre di più, soprattutto nel 18 secolo, costituendo una valida alternativa a bevande come sidri e birra, anche questi particolarmente consumati. Non c’era però ancora nessun controllo sulla tostatura, tant’è che l’abitudine di aggiungere dello zucchero per perfezionare il sapore ha praticamente formato un legame indissolubile con il caffè e la sua diffusione.

Il processo “Torrefacto”

Ma c’è di più, tanto che in alcuni Paesi del mondo, soprattutto Spagna, Messico e Argentina, lo zucchero è diventato in alcuni casi un qualcosa che viene aggiunto alla fase di tostatura del caffè. Questo processo prende il nome di “Torrefacto“.

Lo scopo però, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non è quello di rendere il caffè più dolce.

Secondo questo processo, lo zucchero viene aggiunto nella fase finale di tostatura, quella più calda, che porta quindi lo zucchero a bruciarsi e formare una sorta di glassa attorno al chicco di caffè. Lo scopo e l’origine dietro questa pratica è infatti quello di conferire una vità più lunga al chicco di caffè, che sarà protetto dallo strato di glassa e non diventerà rancido.

La quantità di zucchero aggiunta in questo processo può raggiungere anche il 20% del peso del caffè. Spesso il caffè torrefacto viene mischiato con del caffè regolarmente tostato, in un rapporto 50 / 50.

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