caffè d'orzo e fegato

Il Caffè d’Orzo fa Male al Fegato? Ecco la Risposta

Il caffè d’orzo è conosciuto per le sue proprietà benefiche, tanto che spesso molti lo preferiscono abitualmente al caffè tradizionale, tuttavia anche l’utilizzo di questa bevanda è spesso accompagnato da falsi miti.

Uno di questi riguarda il fatto che il caffè d’orzo fa male al fegato. Per fortuna negli ultimi anni il caffè d’orzo è stato al centro di molte ricerche che permettono di risolvere definitivamente questo dubbio.

Caffè d’orzo e fegato: fa davvero male?

A tal riguardo è possibile stare tranquilli: tutti gli studi medici mostrano che le cose non stanno assolutamente così. Al contrario è stato dimostrato che il caffè d’orzo non solo non è dannoso per il fegato ma contiene anche delle proprietà in grado di disintossicare le cellule di questo importantissimo organo.

L’orzo infatti riesce a svolgere un’azione “detox”, ovvero detossificante, per tutto l’apparato digerente (fegato incluso). Le sue proprietà sono “rinfrescanti” per i nostri organi e per questo può risultare leggermente lassativo (molto meno del caffè tradizionale).

Il centro Studi Humanitas ha inoltre sottolineato che ad oggi non abbiamo notizia neanche di nessuna interazione negativa tra il consumo di caffè d’orzo e l’assunzione di farmaci.

Di conseguenza è possibile affermare che il caffè d’orzo non solo non fa male al fegato ma, grazie alle sue proprietà digestive e antinfiammatorie, e all’assenza di caffeina, può essere consumato anche da chi è sottoposto ad un ciclo di cure mediche.

Nel consumo di caffè d’orzo esiste però comunque un unico parametro da tenere in considerazione, la presenza di acrilammide (o acrilamide). Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio qui sotto.

Il caffè d’orzo ha altre controindicazioni? 

Dato che il caffè d’orzo, come tantissime bevande e alimenti, viene tostato, contiene inevitabilmente un piccolo quantitativo di acrilammide. Questa sostanza nel lungo termine può risultare tossica per l’organismo, se assunta in quantità elevate. È proprio questa la ragione che dà vita inopportunamente al falso mito che il caffè fa male al fegato.

L’acrilammide, se assunta in dosi eccessive, può risultare anche in parte potenzialmente cancerogena e di conseguenza comportare effetti negativi per la salute. Si tratta di una sostanza che si forma nel momento in cui un elemento ricco di carboidrati viene sottoposto ad alte temperature. Per questa ragione è presente ad esempio anche nel pane tostato, nei cibi fritti e nei biscotti.

Questa sostanza non rappresenta infatti una particolarità del caffè d’orzo ma è presente in tutti i cibi e le bevande tostate. Di conseguenza è sicuramente bene non eccedere mai nel consumo di questi prodotti, caffè d’orzo incluso, anche se molti studi hanno dimostrato che la tossicità di questo composto avviene solo su dosi massicce, lontane dal nostro consumo di prodotti che lo contengono.

Infine è sicuramente anche utile ricordare che l’orzo contiene naturalmente glutine e di conseguenza il suo consumo è sconsigliato a soggetti celiaci o a chi presenta un’intolleranza verso questo complesso proteico. 

In generale è però comunque possibile sostenere che il caffè d’orzo non ha nessuna particolarità dannosa per il corpo (l’acrilammide riguarda la tostatura ed è comune a moltissimi alimenti). Anzi al contrario ha un valore nutrizionale che lo rende adatto ad essere consumato da adulti e bambini senza timore di controindicazioni, anche alla sera.

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