caffè nel frigorifero

Caffè in Frigo Sì o No? Per Quanti Giorni? Ecco Come Conservarlo

Caffè in frigo sì o no, questo è il dilemma! Almeno così verrebbe da dire, scherzosamente, sentendo le tanti differenti opinioni e i falsi miti che circolano su questo argomento. Sicuramente tutti coloro che utilizzano il caffè in polvere, o quello in grani, hanno la necessità di conservare l’aroma del caffè e l’invitante colorazione scura e uniforme.

La realtà è però diversa, sarà capitato a tutti di notare, con il trascorrere di pochissimi giorni, che il caffè perde il proprio aroma tanto invitante. Purtroppo infatti il caffè perde il suo aroma nel giro di pochi giorni o peggio ancora assorbire quello di altri cibi, bevande o sostanze che si trovano nelle sue vicinanze.

Ecco allora spiegato come conservare il caffè nel migliore dei modi.

Quanto dura il caffè

Le confezioni spesso riportano la generica dicitura “conservare in luogo fresco e asciutto” ma questa indicazione di per sé non è sufficiente a farci capire come conservare nel modo migliore il caffè. Per capire quanto il tema della conservazione e del caffè sia complesso, e di quanti giorni può durare, basta pensare alla cosiddetta “regola del due”:

“Il 50% degli aromi presenti nel caffè in grani si degrada nel giro di due giorni, il 50% degli aromi presenti nel caffè macinato si degrada nel giro di due ore dall’apertura della confezione, una volta che l’espresso è all’interno della tazzina il 50% degli aromi si degrada in due minuti”.

Inoltre facendo il ragionamento inverso, è importante sapere che il caffè macinato può essere utilizzato anche per togliere i cattivi odori dal frigo. Mettere il caffè in frigo, senza il coperchio, lo porta ad assorbire tutti gli odori in tempi molto rapidi. Ovviamente in questo caso il caffè viene rigorosamente buttato ma questa operazione permette di capire quanto è forte il potere assorbente del caffè macinato.

Si può conservare il caffè in frigo?

In linea generale, no, il caffè non andrebbe conservato all’interno del frigorifero. Vediamo perché questa pratica piuttosto diffusa è in realtà piuttosto errata.

I produttori di caffè assicurano una conservazione ottimale riempiendo i barattoli di gas inerte che non è dannoso né per la salute, né per il prodotto—come avviene per esempio con il classico e celebre barattolo Illy—oppure confezionando il caffè sottovuoto e rivestendo il packaging interno con una superficie di colore scuro che non faccia passare la luce.

La conservazione del caffè dipende in gran parte dai grassi in esso contenuti. Quando il caffè viene tostato aumenta il proprio volume, risultando maggiormente poroso e igroscopico—ovvero più penetrabile da aria, acqua e umidità. Questo processo porta i grassi a concentrarsi maggiormente in superficie e quest’ultimi se si trovano a contatto con l’aria tendono ad ossidarsi. Un aspetto che spiega perché il caffè teme così tanto:

  • Aria;
  • Luce;
  • Umidità;
  • Calore.

Per questo motivo la conservazione ideale è però un luogo appunto “fresco e asciutto”. Ad esempio, potrebbe essere ottimale una credenza della cucina situata lontano dall’esposizione al sole, dal forno e dal motore del frigorifero.

Quindi, per chi si chiede se il caffè si conserva in frigo, non esiste una risposta unica e sempre valida. In generale però no, perché sia il freddo che il caldo portano il caffè alla dispersione degli aromi.

C’è però una valutazione ulteriore da aggiungere: conservare il caffè in frigo può aver senso quando è estate, fa molto caldo e non abbiamo a disposizione un posto migliore che abbia una adeguata temperatura. In questo caso è molto importante assicurarsi di utilizzare un barattolo totalmente ermetico dalle fonti luminose—la luce rende più rancido il caffè—e dagli odori del frigorifero.

Conservazione ottimale del caffè

caffè in barattolo trasparente
Il classico barattolo trasparente utilizzato per conservare il caffè, costituisce una soluzione non ideale.

Riassumendo è possibile stabilire due regole generali che permettono di conservare il caffè nel miglior modo possibile:

  1. Scegliere un contenitore ermetico e non trasparente. Questo contenitore deve essere in grado di offrire un riparo totale sia dall’aria che dalla luce. Inoltre non deve essere troppo grande, in modo da non immagazzinare una quantità eccessiva di aria. L’ideale è probabilmente un contenitore che può essere messo “sottovuoto” attraverso una macchina o una “pompetta” per l’aspirazione dell’aria.
  2. Scegliere veramente un luogo che sia “fresco e asciutto”, lontano da fonti di calore e luminose. La temperatura di conservazione ideale è compresa tra i 15° e i 20° costante nel tempo e priva di sbalzi di temperatura.

Il caffè si conserva in frigo solo in rari casi eccezionali, quando altrimenti la temperatura sarebbe troppo alta. In questo caso però la conservazione non sarebbe affatto ottimale e la parte alta del frigorifero è sempre da preferire a quella bassa.

Differenza di conservazione tra macinato e in chicchi

Quanto detto fino ad adesso è ancor più vero per il caffè macinato, in quanto rispetto a quello in chicchi ha una superficie maggiore esposta al contatto con gli agenti atmosferici contaminanti. Quindi possiamo dire che il caffè in polvere è ancora più delicato di quello in grani. Gli studi del settore hanno messo in evidenza che il caffè macinato deperisce 50 volte più velocemente rispetto al caffè in grani, a prescindere dal fatto di quanto si conserva il caffè in frigo.

In ogni caso, per ovvie ragioni di comodità, il caffè già macinato e in polvere è enormemente più diffuso rispetto a quello in grani—maggiormente scelto dagli appassionati. Anche i chicchi del caffè appena macinati sono poi sottoposti alla stessa velocità di deterioramento del caffè in polvere, mentre quando ancora non sono stati macinati possono resistere anche 15 giorni senza perdere il proprio aroma dopo l’apertura della confezione.

Non vi sono però differenze di conservazione, per il caffè in chicchi valgono gli stessi consigli dati per il caffè in polvere. Anche il caffè in chicchi si può conservare in frigo, solo nello specifico raro caso esposto in precedenza.

Falsi miti sulla conservazione del caffè

Sono tanti i falsi miti sulla conservazione migliore in assoluto del caffè, i più famosi e diffusi prevedono l’aggiunta al caffè di:

  • una buccia di mela;
  • un tappo di sughero;
  • alcune gocce di limone;
  • oppure la conservazione nel freezer.

Questi “rimedi della nonna” non hanno purtroppo nessun fondamento. Sono stati escogitati da persone che pensavano in questo modo di preservare il caffè dall’umidità. In realtà queste componenti ottengono solo l’effetto contrario, quello di far maggiormente deteriorare il caffè e fargli assumere un aroma non naturale.

Gli aromi infatti hanno una componente molto volatile e si disperdono immediatamente nell’aria appena la confezione del caffè viene aperta. Per questo motivo il contenitore ermetico per il caffè è molto importante per ridurre la dispersione degli aromi nell’ambiente e limitare l’assorbimento degli altri odori presenti nello stesso ambiente.

Una soluzione ottimale

In generale è sempre consigliabile risolvere “a monte” il problema e l’interrogativo riguardante il fatto se il caffè vada tenuto in frigo, acquistando delle confezioni di piccola taglia. In questo modo sarà possibile evitare di utilizzare un caffè aperto da molto tempo, che avrà facilmente perso tutto il proprio aroma e di conseguenza il gusto. Risulta sempre preferibile scegliere confezioni da 250 grammi o possibilmente ancora più piccoli.

E’ anche importante lavare il contenitore ogni volta che viene svuotato. Molti decidono invece di utilizzare un macinacaffè per risolvere il problema macinando il caffè in grani al momento dell’utilizzo.

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