Caffè turco: cos’è e come si prepara
Avete mai sentito parlare di caffè turco o del caffè alla turca? Nonostante in Italia si sia abituati a preparare e consumare questa gustosa bevanda in un certo modo, non mancano differenti usi e costumi in giro per il mondo.
La concezione di caffè espresso nella mente di noi italiani è legata a diverse immagini ben chiare. Preparato con la macchina del bar o con la classica moka, o ancora, in modo curioso “alla napoletana” con un brik sopra l’altro (detto “a cuccumella”).
Eppure, il caffè viene anche concepito in modalità estremamente diverse in quanto tale bevanda è consumata a qualsiasi latitudine, con ogni popolazione che la intende in maniera diversa. Ciò si riflette su un prodotto finale che si può facilmente presentare molto diversa da quella che noi definiamo, sia per aroma, che per densità e profumo,comunemente caffè.
Come si prepara il caffè turco
Questo tipo di preparazione avviene facendo bollire dell’acqua in un particolare bricco, da una forma caratteristica allungata. Questo, definito ibrik o cezve a seconda della località, è solitamente uno strumento realizzato in ottone o rame.
Quando l’acqua bolle, il bricco viene tolto dal fuoco e al suo interno si inserisce del caffè con una macinatura estremamente fine. La macinatura deve avvenire nei minuti immediatamente prima della preparazione se possibile, al fine di preservare quanto più possibile il gusto del chicco appena macinato. Solitamente, per ogni 10 grammi di acqua viene impiegato un grammo di caffè. In questo momento è anche possibile aggiungere dello zucchero.
A questo punto si riporta il bricco sul fuoco mentre con un cucchiaio si gira il caffè al suo interno. Quando si raggiunge una seconda ebollizione, si può spegnere il fuoco e versare il caffè nelle tazzine, senza filtrarlo.
Una volta che la bevanda è pronta, vanno attesi circa 2 minuti per far si che il sedimento si depositi sul fondo delle tazzine. Questa operazione comporta la creazione di disegni casuali che si prestano per divinazione (come vedremo qui sotto):
La consistenza della bevanda così ottenuta appare piuttosto densa e, a seconda della regione, può avvenire l’aggiunta o meno di particolari ingredienti “extra” come, per esempio, il cardamomo.
Preparare il caffè alla turca in Italia
Come è facile intuire, preparare il caffè turco nel nostro paese non è facile trovare un “ibrik” per la preparazione tradizionale. In tal senso, l’unico consiglio particolarmente utile che possiamo dare è quello di rivolgersi al più vicino negozio etnico, anche se in numerose città iniziano a spuntare i primi locali che lo propongono ai loro clienti. .
In alternativa anche online è possibile trovare questi particolari utensili per preparare il caffè turco; eccone alcuni esempi.
Il caffè turco e le tradizioni legate al suo consumo
Un po’ come per noi italiani, anche il caffè turco presenta un forte valore simbolico che va ben al di là della semplice bevanda. La preparazione e il consumo dello stesso infatti, è legato a rituali dell’ospitalità e del rispetto. In alcune località questo viene preparato cotto direttamente sulla sabbia bollente e servito tre volte di fila, come segno di cortesia verso gli ospiti. Si tratta di tradizioni le cui origini si perdono nel tempo.
In Turchia infatti, in occasione dei matrimoni, avviene una cerimonia in cui il protagonista centrale è proprio lui. La sposa prepara alla madre dello sposo una tazza di questa bevanda.
Sempre da tradizione, viene altresì approntata anche una tazza di caffè che viene servita allo sposo, seppur contenente del sale al posto dello zucchero. Quest’ultimo deve bere il caffè senza alcun tipo di esitazione o dubbio. Proprio in terra turca, nei tempi passato, gli uomini sceglievano la propria futura sposa anche a seconda della loro abilità nella preparazione della bevanda.
Inoltre, la tradizione vuole che dopo aver consumato il caffè, si ribalti la tazzina e si lasci raffreddare . Essendo sciropposo, a seguito della sua particolare preparazione, Il deposito si incrosta sul fondo e sulle pareti della tazza, assumendo dopo pochi minuti forme particolari: queste vengono interpretate nella pratica della caffeomanzia, pratica che predice il futuro (o quantomeno ci prova) .
Il caffè turco rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale per gli abitanti dell’Anatolia, tanto che questa può contare su un vero e proprio museo dedicato. Si tratta di un luogo creato presso il Museo delle arti turche e islamiche di Istanbul dove, per l’appunto, si celebra l’importanza di questa bevanda nella cultura locale.
Si racconta che fu Őzdemir Pasha, governatore dello Yemen, che una volta assaporato e apprezzato la bevanda, la portò per primo a conoscere ai suoi concittadini di Istanbul.
Nonostante la sua importanza, va comunque puntualizzato che, con le doverose differenze caratteristiche che possono modificarsi impercettibilmente a seconda del luogo, questa preparazione particolare del caffè, detto “alla turca” è diffuso un po’ in tutta l’Europa dell’Est, dai Balcani sino alla Russia e all’Iran.