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Storia del Bicerin – e come prepararlo a casa

Tra le diverse modalità di consumo per quanto riguarda il caffè, il Bicerin torinese è uno dei più antichi ed intriganti. Progenitore del Marocchino, oggi ben più diffuso e consumato, si tratta infatti di una preparazione le cui radici vanno ricercate addirittura nel settecento.

Il fascino di questa bevanda sobria ed elegante, capace di rappresentare appieno lo stile sabaudo, ha catturato l’attenzione di scrittori come Alexandre Dumas, Ernest Hemingway e Umberto Eco. Anche altri personaggi di grande importanza come Camillo Benso conte di Cavour e Pablo Picasso furono fan di questo drink.

In questo articolo andremo a conoscere da vicino la sua modalità di preparazione e ovviamente tutta la storia che vi è dietro.

Come si prepara il Bicerin

Ancor prima di scendere nei dettagli, è bene sapere che la ricetta originale del Bicerin non è accessibile a tutti. Modalità di preparazione e dosaggio degli ingredienti, sono infatti custodite gelosamente dal bar Al Bicerin di Torino. Proprio qui, come vedremo, è nato questo tipo di consumo del caffè.

Nonostante ciò, è possibile creare comunque qualcosa di molto simile anche all’interno delle mura domestiche. Per potersi preparare un gustoso Bicerin, è necessario avere a disposizione:

  • 200 millilitri di caffè espresso
  • 200 grammi di cioccolato fondente a scaglie
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • 1 cucchiaio di sciroppo di zucchero
  • 50 millilitri di latte
  • 100 millilitri di panna fresca

Questi ingredienti sono sufficienti per preparare sei Bicerin. Ovviamente, è necessario avere a disposizione dei bicchieri adatti allo scopo. Come si intuisce dal nome stesso, il bicchiere deve essere piuttosto piccolo e in vetro.

La preparazione

Il primo passo da compiere è far sciogliere le scaglie di cioccolato fondente, prima a bagnomaria e poi, quando è già parzialmente liquido, è possibile agire direttamente con un pentolino, aggiungendo latte e un primo cucchiaino di zucchero.

Con fuoco lento, è necessario continuare a mescolare il preparato fino a quando ogni singolo elemento si è amalgamato alla perfezione. Il risultato dovrebbe essere piuttosto cremoso.

Agendo a parte, si può combinare la panna fresca e un cucchiaio di sciroppo di zucchero mischiando i due ingredienti in maniera energica. Il risultato dovrebbe essere una crema piuttosto morbida. Dunque, a questo punto si può agire preparando il caffè.

Il passo finale

bicerin nel classico bicchiere

A questo punto i due preparati e il caffè sono pronti. Come si procede per realizzare la bevanda in maniera perfetta? L’ordine perfetto prevede un primo strato di cioccolato sul fondo del bicchiere, il caffè e infine il preparato con panna e sciroppo di zucchero.

Di fatto, a livello visivo dovrebbero formarsi tre strisce di colore (e componenti diversi). Volendo è possibile arricchire ulteriormente il Bicerin, sia per quanto concerne il gusto che a livello puramente estetico, con una spolverata di cacao.

Una volta terminato, il risultato finale potrebbe ricordare vagamente quello che è oggi il Marocchino. Non per niente, quest’ultimo, è considerato proprio un derivato “light” del più classico Bicerin.

La storia del Bicerin

Come già accennato, la storia dietro a questa gustosa bevanda è piuttosto affascinante. Per quanto riguarda le sue origini, è opinione comune che sia l’evoluzione della bavarèisa, particolarmente apprezzata a Torino e dintorni nel settecento.

Questa, veniva servita generalmente in grandi bicchieri tondeggianti. Tra gli ingredienti principali della bavarèisa, oltre al caffè, figurano crema di latte e cioccolato. Tornando al protagonista di questo articolo, esso in principio veniva servito in maniera molto diversa rispetto a quella attuale.

I due preparati e il caffè infatti, venivano serviti separatamente e poi dosati a seconda delle preferenze del cliente. Verso la fine dell’ottocento, questa bevanda diventa molto popolare a Torino, tanto che lo stesso locale che l’ha ideata assume lo stesso nome “Bicerin” (tutt’ora esistente). Al tempo, questo particolare drink era apprezzato da tutte le classi sociali, in quanto gustoso, economico e allo stesso piuttosto sostanzioso a livello nutritivo.

Il Bicerin oggi

Come già detto, anche se oggi sono numerosi i locali nel torinese che preparano il Bicerin, la vera ricetta rimane esclusiva del locale originale. Questo, arriva persino a far firmare un contratto ai dipendenti che vieta la divulgazione della preparazione originale.

A testimonianza di quanto sia importante a livello culturale per la città di Torino, questa bevanda nel 2001 è stata riconosciuta come un prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte.

Il consiglio è, per chiunque viva nel torinese o si trovi nel capoluogo piemontese in vacanza o lavoro, di fare una capatina al bar “Il Bicerin” per provare la versione originale.

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