caratterizzata da un sapore molto piacevole e dolce<\/strong>, ed \u00e8 delle dimensioni di un chicco di uva\u2014anche se pu\u00f2 variare.<\/p>\n\n\n\nAl contrario del chicco d’uva per\u00f2, il seme del caff\u00e8 tende a occupare quasi tutto il volume interno del frutto ed \u00e8 costituito da diversi strati, alcuni dei quali vengono spesso rimossi durante il processo di lavorazione. I semi son solitamente due, e tendono ad essere posti faccia a faccia.<\/p>\n\n\n\n
Se dovessimo spaccare a met\u00e0 il frutto del caff\u00e8, troveremmo una struttura come quella illustrata nell’immagine sottostante.<\/p>\n\n\n\n <\/figure>\n\n\n\nNel primo strato troviamo la buccia esterna<\/strong>, di colore rosso brillante o, in alcuni casi, di colore giallo. Segue poi la polpa, che ha un volume molto esile<\/strong> rispetto al peso totale del frutto. Questo \u00e8 uno dei motivi per i quali tende a non essere particolarmente consumato.<\/p>\n\n\n\nMuovendoci poi negli strati interni, troviamo la mucillagine<\/strong>, che spesso viene semplicemente presa come parte della polpa, in quanto tecnicamente si tratta della stessa cosa. Nella processazione del caff\u00e8 tende per\u00f2 ad avere una definizione separata, di cui per\u00f2 parleremo pi\u00f9 avanti quando entreremo nel dettaglio dei metodi di processazione.<\/p>\n\n\n\nTroviamo poi i semi del caff\u00e8<\/strong>, che sono solitamente due e coperti, come abbiamo accennato, da alcuni strati protettivi, in particolare il pergamino, di consistenza semi-rigida<\/strong>, ed infine un’ulteriore pellicola protettiva che prende il nome di silverskin<\/strong>.<\/p>\n\n\n\nBene, una volta fatta chiarezza sulla struttura del chicco di caff\u00e8, possiamo andare a discutere di quelle che sono le differenze fra le diverse lavorazioni.<\/p>\n\n\n\n
I diversi metodi di lavorazione<\/h2>\n\n\n\n Come accennavamo sopra, il metodo di lavorazione del caff\u00e8 che viene scelto dal produttore ha un’importantissima differenza su quello che sar\u00e0 poi il prodotto finale.<\/p>\n\n\n\n
Verrebbe quindi da pensate che il metodo scelto dalla piantagione sia quello che pu\u00f2 dare il miglior risultato in termini di gusto e in funzione di quella che \u00e8 la variet\u00e0 coltivata, ma non \u00e8 cos\u00ec.<\/p>\n\n\n\n
Sono molto pochi i produttori di caff\u00e8 che scelgono uno specifico metodo di lavorazione con un risultato finale in testa, e di solito la scelta \u00e8 fatta in funzione di quello che \u00e8 il metodo che pu\u00f2 portare meno difetti e problemi, garantendo quindi il maggior rientro economico.<\/p>\n\n\n\n
Detto questo, la tecnica di lavorazione scelta dovrebbe essere un qualcosa a cui fare attenzione quando di sceglie del caff\u00e8 e che dovrebbe essere reso trasparente dal produttore o dal torrefattore.<\/p>\n\n\n\n
Metodo naturale<\/h3>\n\n\n\n
Caff\u00e8 messo ad asciugare con metodo naturale<\/figcaption><\/figure><\/div>\n\n\nIl caff\u00e8 naturale prevede un processo di lavorazione per il quale nessuna parte del frutto viene rimossa prima della fase di essiccatura<\/strong>. Si tratta del metodo di lavorazione pi\u00f9 antico e tradizionale.<\/p>\n\n\n\nSostanzialmente i frutti del caff\u00e8 vengono da prima selezionati manualmente, andando a rimuovere quelli non maturi o che presentano difetti, per poi essere adagiati ad asciugare al sole con tutta la polpa e la buccia. Le drupe, o frutti, vengono posti solitamente su dei patii in cemento, oppure su dei tavoli rialzati e forati\u2014chiamati “african beds<\/em>“\u2014che tendono a fornire un miglior ricircolo d’aria<\/strong>, e quindi un’asciugatura pi\u00f9 omogenea.<\/p>\n\n\n\nPer evitare che i chicci marciscano o siano soggetti a muffa devono essere girati regolarmente<\/strong> e solitamente affinch\u00e8 i chicchi raggiungano la giusta umidit\u00e0 serve un periodo compreso fra le 3 e le 6 settimane circa.<\/p>\n\n\n\nUna volta che i chicci sono secchi vengono processati in un macchinario che si occupa di separare meccanicamente polpa, buccia e strati esterni in modo da lasciare solo il seme, che diventa cos\u00ec pronto per essere spedito ed eventualmente andare incontro al processo di tostatura.<\/p>\n\n\n\n
Questo metodo di lavorazione del caff\u00e8 naturale \u00e8 molto utilizzato soprattutto laddove c’\u00e8 uno scarso accesso all’acqua\u2014come in Etiopia, altre zone dell’Africa o alcune zone del Brasile\u2014oppure se il produttore non ha la possibilit\u00e0 di investire in macchinari e vasche utilizzati negli altri processi.<\/p>\n\n\n\n
Spesso questo metodo viene associato ad una caff\u00e8 di pi\u00f9 bassa<\/strong> qualit\u00e0 e destinato a mercati locali, ma non \u00e8 sempre cos\u00ec: ci sono anche caff\u00e8 molto ricercati che sfruttano il metodo naturale.<\/p>\n\n\n\nCaratteristiche del caff\u00e8 naturale<\/h4>\n\n\n\n Il fatto che tutta la polpa del frutto venga lasciata a contatto con i semi durante il processo di asciugatura, fa s\u00ec che questi portino alcuni aromi e sapori all’interno dei chicci e che saranno poi presenti nella tazza finale.<\/p>\n\n\n\n
Questi aromi sono spesso associati a un gusto pi\u00f9 dolce<\/strong> e descritti con termini come pesca nettarina, mirtillo, frutti tropicali, guava e miele. Si possono per\u00f2 trovare anche note di fermentazione o terriccio non sempre piacevoli. I caff\u00e8 naturali tendono inoltre ad avere pi\u00f9 corpo.<\/p>\n\n\n\n