differenza fra caffè del bar e di casa

Il Caffè per Bar in Cosa Differisce dal Caffè per Casa?

Il caffè è sicuramente uno tra i simboli più riconosciti della tradizione culinaria italiana in tutto il mondo. Che si parli di un energetico espresso assaporato durante pausa pranzo, oppure un cremoso cappuccino da accompagnare a una brioche, milioni di italiani consumano questa bevanda stimolante in tutte le sue varietà.

Nella penisola italiana il caffè ha una storia antichissima: le prime tracce di questa consuetudine vanno fatte risalire al XVI secolo, quando i Turchi esportarono inizialmente il consumo dei chicchi di questa pianta in Occidente.

In primo luogo utilizzato esclusivamente per uso medico, il consumo di questa bevanda energizzante ha poi iniziato a spopolare prima tra le classi più abbienti e poi tra il pubblico generale. Durante il periodo dell’illuminismo i locali che servivano caffè diventarono luoghi di aggregazione intellettuale e fonti di idee innovative. Da allora questa bevanda ha ottenuto un incomparabile successo in tutto il mondo, diventando una tra le più apprezzate giornalmente dagli italiani.

Prendere un caffè con qualcuno è diventata un’occasione di aggregazione sociale per passare il tempo insieme ad amici e parenti, tramandando quest’uso di generazione in generazione fino ad oggi.

Trasformare una manciata di chicchi tostati in una bevanda ricca, aromatica e dal gusto inconfondibile può essere considerata un’arte: servire “l’oro nero” in tazzina ed esprimere al massimo il suo sapore richiede la conoscenza del tipo di chicchi utilizzati, del grado di tostatura e del contenuto di caffeina. Fortunatamente in commercio sono disponibili numerose miscele di caffè che permettono al consumatore di scegliere il connubio perfetto di sapori che più si adatta ai gusti di ognuno.

Comuni sono le varianti Arabica e Robusta, entrambe appartenenti al genere Coffea, spesso mischiate per ottenere un gusto equilibrato e deciso. Si possono riscontrare ulteriori variabili nel livello di maturazione del chicco al momento del raccolto e nel grado di torrefazione del caffè.

Tra il caffè destinato alla consumazione domestica e quello diretto ad essere impiegato in bar e caffetteria intercorrono in aggiunta alcune sostanziali differenze.

Cosa distingue quindi queste due bevande?

Differenze tra un caffè al bar e un caffè preparato a casa

caffè del bar

Ci sarà a tutti capitato di rimanere rapiti dall’intenso aroma proveniente dalle porte delle caffetterie, distinto e riconoscibile. Tradizionalmente i migliori caffè da bar vengono infatti preparati a partire da caffè in chicchi o caffè in grani, selezionato accuratamente per le sue qualità. Questo tipo di preparazione consente alla miscela bar di sprigionare al massimo l’aroma dei chicchi di caffè, portando a una bevanda più densa e cremosa di quella preparata con la moka.

Macinando il caffè poco prima che esso venga preparata tramite l’uso di acqua calda sotto pressione, si garantisce un prodotto fresco e dal sapore intenso.

Una seconda differenza consta nell’uso di una macchina professionale nella preparazione del caffè per bar: questo strumento aiuta ad ottenere un risultato consistente e di qualità, sprigionando al massimo le potenzialità aromatiche della varietà di caffè selezionato per l’uso.

Nell’apparecchio l’acqua viene portata a temperatura in una caldaia posizionata sopra o sotto l’imbuto contenente il i grani precedentemente macinati. La pressione con cui il liquido attraversa il filtro è maggiore di quella utilizzata in una moka, dando un gusto finale più marcato e dalle note più sviluppate. La corposità del tipico caffè da bar è un ulteriore risultato positivo raggiunto da questo processo di preparazione.

L’acqua utilizzata nella preparazione dei migliori caffè da bar viene spesso filtrata, evitando acque dure come quelle dei rubinetti domestici che potrebbero incidere negativamente sul prodotto finale. La distribuzione e fornitura del caffè per bar differisce anche per un’attenta ricerca sulla qualità e provenienza delle materie grezze per trovare la tipologia che soddisfi le esigenze dei clienti.

Aziende come Mokabar si impegnano in questo senso per fornire a chi è in cerca dei migliori caffè da bar un prodotto di qualità, seguendo il processo dalla torrefazione dei chicchi fino alla fornitura delle miscele specifiche per l’uso nella ristorazione.

Alla domanda se sia meglio un caffè acquistato al bar o uno preparato a casa non c’è una risposta precisa: ciascuna delle due modalità si adatta a diverse esigenze, stili di vita e gusti personali. Se considerate il caffè una passione, oltre che una bevanda confortante e energizzante, sta a voi trovare la miscela, varietà e metodo di preparazione che più vi aggrada e si adatta ai vostri gusti e necessità.

Il caffè da bar ideale

Quale è quindi il segreto per un caffè dal gusto ricco ed armonico, equilibrio tra una piacevole amarezza e una cremosa corposità? Analizzando come i migliori caffè da bar sono preparati e serviti, possiamo attrezzarci con queste conoscenze per tentare di emulare quel gusto inconfondibile.

Il primo passo essenziale è quello di acquistare il proprio caffè da un fornitore reputabile, che assicuri la qualità del prodotto; ciò vale non solo per chi acquista per un’attività, ma anche per i singoli consumatori che desiderano apprezzare quotidianamente una bevanda degna di pregio.

Conservare in modo adeguato i chicchi di caffè è una priorità: precedentemente al loro uso devono essere custoditi in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di umidità e colore che ne possano compromettere le prestazioni.

Macinare il caffè in piccole dosi immediatamente prima della preparazione può aiutare a conservare la freschezza e vivacità del suo sapore unico, oltre che sprigionare nell’aria un aroma inebriante. Ciò previene inoltre l’ossidazione prematura del caffè, che influisce negativamente sul sapore della bevanda.

Mantenere la corretta pulizia degli strumenti e contenitori che vengono a contatto durante la preparazione è fondamentale non solo dal punto di vista igienico, ma anche per evitare interferenze nello sviluppo dell’aroma del prodotto finale.

Conoscere le dosi di acqua e di caffè grezzo opportune per l’apparecchio utilizzato aiuta a ottenere un caffè equilibrato, piacevole e completo. Inoltre la presentazione finale conta sull’apprezzamento generale dell’esperienza di consumazione; anche l’occhio vuole la sua parte. Per concludere il caffè va servito appena conclusa la preparazione, caldo e pronto ad essere degustato.

Conoscere l’origine caffè per gustarlo al meglio

La maggior parte di noi conosce il caffè solo come ci viene servito in tazzina, oppure dalla sua forma in polvere o in chicchi pronto per la preparazione. Informarsi sui metodi di produzione della materia grezza che precede la bevanda sui nostri tavoli è essenziale per fare una scelta di acquisto informata e per ottenere un prodotto che rispetti i nostri standard.

moka con caffè

La pianta del caffè (nome comune del genere Coffea) è un arbusto sempreverde coltivato nelle regioni tropicali del globo. Nonostante esistano numerose specie, quelle più comunemente coltivate per il consumo sono la Coffea Arabica e la Coffea Robusta, La prima ha un gusto più aromatico, delicato e un minore contenuto di caffeina; la seconda ha un sapore più deciso e una quantità di caffeina maggiore.

I chicchi che tutti noi conosciamo non sono altro che i semi del frutto di questa pianta dal colore rosso intenso, chiamato drupa. A seconda del grado di maturazione del frutto nel momento della raccolta, il caffè risultante avrà un gusto diverso, caratteristico della varietà. I chicchi così ottenuti vengono poi soggetti alla torrefazione, ossia la tostatura che li rende voluminosi e leggeri.

Il viaggio dal chicco alla tazzina è quindi complesso e chiede esperienza e competenza del selezionare e miscelare sapientemente le varietà per portare a un prodotto ultimo armonioso e piacevole.

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